Per migliorare e rendere i nostri interventi sempre più efficaci e duraturi nel tempo stiamo realizzando progetti di sperimentazione e valutazione di nuovi prodotti, tecniche e strumentazioni in vari campi della conservazione.
Impieghiamo varie tecnologie selezionando e calibrando gli interventi in relazione ai vari tipi di degrado: sistemi laser, sistemi di sabbiatura e microaeroabrasione ibix, generatori di vapore, atomizzatori di acqua, ablatori, sistemi di consolidamento sottovuoto (impiegato anche in ambito monumentale per ottenere una maggiore penetrazione e uniformità del consolidante), l’impiego di nanocalci e del bario per le attività di consolidamento, l’utilizzo degli enzimi e delle biotecnologie per la pulitura delle superfici pittoriche, fino ai trattamenti protettivi fotocatalitici in alternativa ai prodotti canonici.
Il continuo contatto con i centri di ricerca italiani permette una conoscenza diretta delle metodologie più all’avanguardia nel campo della conservazione. Un esempio concreto è stato il restauro della facciata della Basilica di San Petronio a Bologna dove la collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha permesso di procedere con tecniche innovative quali l’impiego di sistemi laser o la sperimentazione dei gel di agar e dei batteri solfatoriduttori per la fase di pulitura.
Sono inoltre in atto collaborazioni scientifiche tramite progetti di ricerca e tesi con molte università italiane e straniere.