Il restauro delle murature e degli apparati in arenaria della facciata
Il Palazzo del Podestà è costituito da un paramento murario in cotto ed elementi architettonici e decorativi in arenaria.
Correlando i dati raccolti mediante la analisi sul campo con le informazioni reperite mediante lo studio della documentazione storico-archivistica è stato possibile comprendere il fatto che la facciata era stata interessata da una serie di interventi di manutenzione, concentrati in particolare nella fine del XX secolo, che avevano portato ad un degrado delle arenarie molto eterogeneo nelle varie parti della facciata.
L’intervento si è pertanto configurato come un vero e proprio «restauro del restauro» con la scelta di metodologie operative calibrate sulla base della tipologia dei materiali (originali e ascrivibili ai precedenti restauri) e del relativo stato di conservazione con particolare riferimento alle malte originali e di restauro.
Nel dettaglio, grazie alla pulitura ed alla rimozione dei depositi coerenti soprastanti alla superficie è stato possibile raggiungere quel grado di assorbimento necessario al consolidamento profondo dell’arenaria con applicazioni di silicato di etile steso a spruzzo fino a rifiuto e con perni in vetroresina ancorati con resine epossidiche e iniezione di silice micronizzata. Nelle zone dove i distacchi avevano dei vuoti consistenti di materia, la continuità è stata restituita attraverso l’uso di malte a basso peso specifico e a base di calci naturali esenti da sali.
In relazione alle puliture, a seconda della tipologia e della gravità dei fenomeni di degrado presenti, si è proceduto con solventi organici (per rimuovere eventuali resine), e con impacchi di carbonato d’ammonio supportato (per l’eliminazione delle croste nere). Dove il degrado si presentava più avanzato, i depositi superficiali sono stati rimossi a secco e con lavaggio di acqua e tensioattivo.